OSTEOPATIA VISCERALE

 

 

Le prime notizie storiche su un trattamento di Osteopatia viscerale le ritroviamo nel trattato “Filosofia della Osteopatia” di S.T. Still

“…Il mio primo trattamento osteopatico dell’appendicite risale al 1877, scoprii in una paziente una torsione laterale delle ossa lombari, effettuai la correzione rimontai gli intestini, tutto andò bene.”

 

Come tutte le disfunzioni osteopatiche, anche le disfunzioni viscerali sono patologie di movimento.

I visceri infatti, oltre a possedere una propria motilità intrinseca, si muovono in modo specifico sotto l’influenza della pressione diaframmatica, intorno a degli assi di movimento ben precisi.

Una disfunzione osteopatica viscerale potrà provocare:

  • Una problematica locale sintomatica e non
  • Una problematica di un altro viscere per i rapporti che il viscere poco mobile aveva con quest’ultimo
  • Una problematica di un altra struttura per i rapporti vascolari, nervosi, fasciali

Non è infatti raro trovare in persone che soffrono di mal di schiena, problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell’utero (catena lesionale viscero-somatica).

Il trattamento osteopatico in questi casi sarà rivolto a ristabilire la mobilità viscerale al fine di eliminare il male alla schiena.

Per ottenere la normalizzazione viscerale si posso utilizzare varie tecniche:

  • Tecniche funzionali
  • Tecniche dirette
  • Tecniche di stiramento fasciale
  • Recoil