Diastasi dei retti post parto:
Definizione:
Il termine diastasi deriva dalla parola greca “διάστασις” che significa “separazione”.
Quando si parla di diastasi dei retti dell’addome si intende quindi la condizione clinica in cui i retti dell’addome (che normalmente sono tenuti vicini per mezzo di una guaina fibrosa) si separano evidenziando una apertura sull’addome di almeno 2 cm.
Cosa succede in gravidanza:
Fisiologicamente durante la gravidanza i retti dell’addome si allungano (fino a 15 centimetri nell’ultimo trimestre) e si allontanano progressivamente tra di loro al fine di permettere al feto di crescere.
Solitamente questa diastasi fisiologica si rivolve spontaneamente dopo 8/12 settimane post parto.
Qualora dovesse perdurare, mantenendo un apertura dai 2 cm in su, si parlerà di diastasi dei retti non fisiologica.
Sintomatologia:
La diastasi oltre a creare un inestetismo della zona addominale, se importante, potrà generare dei dolori a livello dalla zona lombare, delle anche e del bacino, sensazione di gonfiore addominale, sensazione di pesantezza sulla zona perineale, urgenza urinaria, incontinenza urinaria, ecc.
È possibile prevenirla?
La risposta a questa domanda non è facile in quanto esistono dei fattori su cui è impossibile porre prevenzione come:
- Elasticità tissutale e collagenopatie
- Bacino stretto
- Abbondante liquido amniotico
- Gravidanza gemellare
Questo non significa, tuttavia, che non si possa fare una prevenzione mirata a mitigare la sua gravità.
Prevenzione:
Le misure preventive che possiamo adottare per cercare di limitare la gravità della diastasi consistono nel:
- Adottare posture corrette durante la gravidanza ed il post parto
- Effettuare meno sforzi possibili sia durante la gravidanza che nel post parto
(nel caso in cui fosse indispensabile effettuare uno sforzo, utilizzare posture corrette)
- Tonificare la fascia addominale ipotonica prima dell’eventuale gravidanza, in quanto una parete addominale troppo debole si lascerà distendere eccessivamente.
- Smettere di effettuare esercizi di rinforzo della fascia addominale, prima dell’eventuale gravidanza, in caso di fascia addominale ipertonica (si può avere nelle donne sportive); un addome troppo rigido infatti potrebbe andare incontro a diastasi dei retti in quanto andrà a contrastare la fisiologica apertura ed allungamento dei retti alterandone la struttura.
Come diagnosticarla:
La diastasi dei retti può essere diagnosticata o mediante valutazione manuale effettuata dal vostro medico di fiducia (ginecologo, medico di base ecc.) o per mezzo di indagini strumentali quali ecografia e risonanza magnetica (effettuate sempre da un medico).
Normalmente la prima linea di valutazione è sempre quella manuale a cui seguirà (a discrezione medica) la valutazione ecografica.
La risonanza magnetica, invece, viene utilizzata come terza linea di valutazione solamente nel caso in cui il chirurgo la ritenesse necessaria pre intervento.
Nel caso in cui sospettaste di avere una distasi dei retti, è possibile effettuare anche un’autovalutazione prima di recarsi dal proprio medico di fiducia.
Per spiegare l’autovalutazione vi rimando al video creato da DIASTASI DONNA
http://www.diastasidonna.it/autovalutazione-diastasi-addominale/
L’obiettivo della fisioterapia e dell’osteopatia:
In caso di diastasi dei retti l’obbiettivo della fisioterapia e dell’osteopatia è quello di stabilizzare la diastasi in modo tale da non farla peggiorare nel tempo.
La fisioterapia e l’osteopatia non potranno quindi “curarla”.
L’unico modo per chiuderla definitivamente è l’intervento chirurgico.
Trattamento Osteopatico e Fisioterapico:
Per stabilizzare la diastasi il fisioterapista andrà a trattare globalmente il corpo della paziente (diaframma; bacino; tratto lombare; ecc) al fine di riequilibrarlo ed eliminare tutte le tensioni che se presenti potranno aumentare la pressione addominale (iper pressione addominale) rischiando di incrementare la diastasi e far scatenare dei dolori associati.
Questo tipo di trattamento viene coadiuvato da esercizi di tonificazione della fascia addominale (mediante l’utilizzo di esercizi ipopressivi), del pavimento pelvico e da esercizi posturali.
Affinché ci sia un buon risultato la paziente dovrà effettuare gli esercizi proposti con attenzione e costanza per almeno 3/6 mesi (tempo necessario per garantire ad un muscolo di rinforzarsi).
Quando iniziare la riabilitazione:
Il lavoro osteopatico, mirato a diminuire le iperpressioni addominali, e gli esercizi posturali possono essere iniziati dopo la 6° settimana post parto.
Per quanto riguarda il rinforzo della fascia addominale, tutto dipende se si sta contemplando o meno la possibilità di effettuare un intervento chirurgico in quanto in caso di intervento sarà il vostro chirurgo a fornirvi le corrette linee guida poiché, in base alla tecnica chirurgica utilizzata, non tutti sono d’accordo nell’effettuare una ginnastica pre operatoria.
Nel caso in cui non si stesse valutando l’intervento chirurgico, il rinforzo muscolare potrà essere iniziato alla fine del 2° mese post parto in quanto un inizio troppo precoce potrebbe essere controproducente.
Inoltre prima di 8/12 settimane post parto non si può ancora parlare di diastasi patologica dei retti dell’addome.
La riabilitazione post intervento chirurgico inizierà dopo circa 40 giorni o in base alle indicazioni del chirurgo.
Sedute:
Le sedute, della durata di un’ora, sono individuali con cadenza mono settimanale
Per poter usufruire di una scontistica sui trattamenti basterà associarsi a DIASTASI DONNA utilizzando il seguente link.
http://www.diastasidonna.it/tessera-associativa/