RIABILITAZIONE POST PARTO
A cosa serve:
La riabilitazione post parto ha lo scopo di evitare o ridurre la genesi dei prolassi, dell’incontinenza urinaria e della diastasi dei retti.
Il post parto infatti, ancor più del pre parto, rappresenta un periodo critico per la donna soprattutto nelle prime 6 settimane poiché è in queste settimane che:
- I retti addominali si riavvicinano per ritornare alla loro lunghezza originaria
- L’utero ritrova il suo volume
- I fianchi si rimodellano
In questo periodo sarà essenziale che le donne seguano le linee guida comportamentali per la protezione perineale e della fascia addominale, che le sono state fornite nel corso pre parto, di cui le più importanti sono:
- Evitare la stazione eretta prolungata
- Evitare posture che portino il bacino in antiversione
- Assumere una postura corretta nelle varie posizioni (eretta, seduta, per sollevare oggetti…)
- Cercare di evitare di portare/sollevare pesi e, qualora non fosse possibile, utilizzare schemi corretti per sollevarli ed ausili per trasportarli
- Non effettuare spinte defecatorie scorrette ed esagerate
- Non effettuare spinte minzionali poiché la minzione si effettua mediante rilassamento
In realtà il periodo di criticità si estende per tutto il periodo dell’allattamento esclusivo poiché essendoci più produzione di prolattina, sarà più difficile la ripresa della forza perineale.
Questo non significa che la donna in questa fase non debba fare riabilitazione, ma che la possa iniziare seguendo una precisa pianificazione incrementale dello sforzo, sapendo che i risultati maggiori si evidenzieranno in un secondo momento.
Trattamenti
I trattamenti proposti nella riabilitazione post parto sono:
Osteopatia:
Il parto rappresenta un trauma per il corpo a seguito del quale si potranno instaurare delle zone di minor movimento articolare o muscolo-fasciale che potrebbero portare alla genesi di iperpressione addominale e quindi di dolori e sintomatologia urologica.
Un classico esempio di blocco che possiamo trovare nel post parto è quello del coccige (punto cardine della mobilità perineale)
Con il trattamento osteopatico andremo ad eliminare, se presenti, queste zone di minor movimento.
Fisioterapia:
Lo scopo della fisioterapia è quello di andare a rinforzare la muscolatura pelvica e la fascia addominale, eliminando il più possibile le variabili negative (iperpressioni addominali) che incidono su di loro.
Per far ciò sarà indispensabile che la paziente prenda coscienza della zona su cui dovrà andare a lavorare, al fine di poterla contrarre selettivamente.
La presa di coscienza si potrà ottenere o con l’ausilio del biofeedback o per mezzo di stimoli verbali e tattili dati dal terapista.
Questa fase riabilitativa potrà essere saltata nel caso in cui la donna abbia fatto precedentemente il corso di riabilitazione per parto poiché avrà già coscienza di questa muscolatura.
Per eliminare le variabili negative che incidono sul pavimento pelvico andremo a lavorare, oltre che con l’osteopatia, sulla respirazione, sulla postura ed insegnando alla paziente le corretta gestione degli sforzi.
Per quanto riguarda il rinforzo esso verrà effettuato per mezzo degli esercizi di Kegel, e per mezzo della ginnastica ipopressiva addominale (GAH)
La fisioterapia comprende quindi:
- Presa di coscienza della regione da trattare con o senza l’ausilio del biofeedback
- Esercizi respiratori/posturali
- Esercizi di rinforzo della muscolatura pelvica e della fascia addominale (kegel)
- Ginnastica Ipopressiva Addominale (GAH)
Quando iniziare
Nei primi 8-12 giorni post parto, se non c’è nè fastidio nè dolore, la donna, oltre a massaggiare la cicatrice episiotomica, potrà iniziare a mobilizzare la zona perineale con blande contrazioni per migliorare la vascolarizzazione locale e riprendere coscienza della zona al fine di recuperare il guarding reflex.
Non si tratterà di un vero rinforzo muscolare poiché si dovrà effettuare solamente una contrazione ogni tanto, dato che in questa fase il pavimento pelvico non dovrà mai essere affaticato.
(questo mette in evidenza l’importanza della presa di coscienza della zona perineale da effettuare nei corsi pre parto)
Dalla 2° alla 8° settimana (da estendere alla 12° settimana in caso di allattamento esclusivo).
Si potranno incrementare le contrazioni perineali e da semplice mobilizzazione si passerà ad un graduale rinforzo (esercizi di Kegel).
In questa fase si incominceranno anche gli esercizi di rinforzo del trasverso dell’addome.
Dal 4° mese si potrà iniziare il vero programma di rinforzo muscolare.
Verranno effettuati tutti gli esercizi in maniera più intensa e verrà introdotta la Ginnastica Ipopressiva Addominale (GAH)
Quante sedute di terapia
Se la donna ha effettuato il corso preparto, nella 1°-2° fase (quindi nelle prime 8 settimane) lavorerà prevalentemente da sola a casa.
Ci saranno rari incontri (da decidere se effettuati domiciliarmente o meno) di pianificazione, di verifica e per il trattamento osteopatico.
Nel caso in cui la donna non avesse fatto il corso preparto saranno necessari più incontri al fine di:
- Valutarla
- Informala sulle accortezze da tenere, soprattutto nelle prime 6 settimane, per proteggere il suo perineo e la sua fascia addominale al fine di prevenire l’insorgenza di prolassi e di diastasi dei retti
- Farle acquisire la coscienza del suo piano perineale
La riabilitazione vera e propria inizierà dal 4° mese e si terranno 10 sedute da effettuare 1 volta a settimana (verranno forniti anche esercizi da fare a casa)